Filarosi Cos’è la filariosi? La filariosi è una malattia parassitaria pericolosa che può colpire indistintamente cani, gatti e altri animali domestici. Potenzialmente letale, è provocata dalla filaria, un parassita (nematode) che prende questo nome per via della sua forma sottile e allungata, che ricorda appunto un filo. Esistono due tipi di filaria che provocano due patologie diverse e distinte. 1. Dirofilaria immitis: causa la cosiddetta filariosi cardiopolmonare, la forma più pericolosa. Può colpire il cane e il gatto. 2. Dirofilaria repens: causa la filariosi sottocutanea che, pur essendo meno patogena, può dar vita alle cosiddette zoonosi, ovvero malattie trasmesse dagli animali all’uomo. Ciclo biologico della filaria e trasmissione della malattia La trasmissione della filariosi avviene principalmente tramite una semplice puntura di zanzara: in Europa il vettore principale della malattia è la zanzara tigre ma, in realtà, in alcuni casi anche pulci e zecche possono essere responsabili della parassitosi. La malattia passa da un cane malato a uno sano seguendo uno schema ben preciso, che schematizziamo qui sotto: 1. Un cane malato è un vero e proprio serbatoio della patologia: nel suo torrente circolatorio, infatti, sono presenti le cosiddette microfilarie, ovvero lo stadio larvale più piccolo del parassita: si chiamano L1 2. Quando una zanzara punge un cane malato, le microlarve passano nell’insetto e qui la microfilaria si sviluppa fino allo stadio intermedio L3, infestante per il cane. 3. La zanzara punge poi un cane sano e L3 viene trasmessa nel torrente circolatorio del cane punto 4. Attraverso il sangue, L3 migra e raggiunge le arterie polmonari (i grossi vasi sanguigni vicino al cuore): qui cresce e in 3-4 mesi diventa una filaria adulta. 5. I parassiti in forma adulta possono sopravvivere fino a ben 7 anni e, una volta che gli esemplari maschi e femmine hanno raggiunto la maturità sessuale, si riproducono per rilasciare nel sangue le microfilarie L1. 6. Il ciclo ricomincia da capo e dal cane malato, le microfilarie possono raggiungere un altro cane sano attraverso un vettore (zanzara, pulce, zecca) Il ciclo biologico appena descritto appartiene esclusivamente alla Dirofilaria immitis che, come abbiamo visto, causa la pericolosissima filariosi cardiopolmonare. La dirofilaria repens, al contrario, dopo l’infestazione resta nei tessuti connettivi sottocutanei, dove raggiunge la maturità sessuale. Sintomi della filariosi: come si manifesta la malattia? La filariosi non è così semplice da individuare, soprattutto perché nei cani la malattia può essere asintomatica per molti anni. Eppure i sintomi riconoscibili sono molti e un po’ di attenzione da parte di chi accudisce il pet può fare la differenza. La sintomatologia della filariosi può insorgere gradualmente: esordisce infatti con la tosse cronica, seguita da affanno respiratorio e debolezza. Possiamo poi ritrovare altri importanti segnali nell’inappetenza, l’anoressia e la perdita di peso. Le alterazioni infiammatorie che si creano a livello dei grossi vasi vicino al cuore possono inoltre determinare insufficienza cardiaca congestizia fino alla comparsa di edema a carico dell’addome e, talvolta, degli arti. Segni acuti della malattia possono insorgere improvvisamente, soprattutto durante la fase cronica a seguito di un grave tromboembolismo legato alla morte spontanea dei vermi: in questi casi si può manifestare sia la difficoltà respiratoria che la tosse con sangue. Prevenzione della Filariosi Prevenire la filariosi è possibile e, con un po’ di attenzione, il tuo cane sarà al sicuro dall’eventuale sviluppo della malattia. Attualmente l’ESCCAP (European Scientific Counsel Companion Animal Parasites®) considera l’Italia una zona endemica per la filariosi cardiopolmonare (ossia la malattia è stabilmente presente in tutta la Nazione), benché siano presenti differenze nell’incidenza da regione a regione. In effetti la frequenza della trasmissione e della diffusione della Dirofilaria dipendono da una serie di fattori ambientali, come la temperatura, la quantità e la densità di vettori (come le zanzare) e la presenza di animali serbatoio, ovvero soggetti malati con microfilaria che rappresentano in tutto e per tutto il reservoir di infestazione. Proteggere il cane dalla filaria Come proteggere il cane dalla filaria? Il multi-approccio è il metodo che funziona di più. Sarebbe infatti sempre opportuno associare i farmaci per la profilassi della filariosi cardiopolmonare (tavolette, compresse o soluzione iniettabile) con prodotti repellenti che tengono lontani i vettori (come le zanzare) così da prevenire i pasti di sangue da parte degli insetti. Nel caso di cani portatori del gene MDR1 (vedi collie, pastori australiani loro incroci e altre razze) chiedi consiglio al Medico Veterinario, il quale saprà indicarti il prodotto migliore e più sicuro da somministrare. I test diagnostici annuali Per prevenire attivamente la filaria è possibile sottoporre il proprio animale domestico a un test ematico: si tratta di un semplice esame del sangue che può essere effettuato in Clinica. Ricordiamo che il test è fondamentale quando non si è sicuri di aver seguito correttamente la profilassi annuale o qualora si abbia adottato un cane di cui non si conosce la precedente storia clinica. Prima di iniziare la profilassi di prevenzione per la filariosi è quindi necessario assicurarsi che i cani non siano già infestati né dalla Dirofilaria Immitis né dalla Dirofilaria Repens: con il prelievo ematico sarà possibile ricercare sia le microfilarie sia gli antigeni circolanti nel caso di infestazione di Dirofilaria Immitis. Il test di Knott, poi, permette di verificare il tipo di filaria presente nel sangue. Sospetta filariosi: diagnosi e stadiazione In caso di soggetti positivi ai test (o in soggetti dove vi è un forte sospetto diagnostico nonostante i test siano negativi) viene solitamente consigliata la cosiddetta stadiazione della malattia, che comprende: 1. Studio radiografico del torace: consente la visualizzazione delle arterie polmonari aumentate di diametro, patterns polmonari anomali e, nei casi gravi, lo sfiancamento del cuore destro. La radiografia è utile per valutare la gravità dell’infestazione. 2. Elettrocardiografia: l’elettrocardiogramma mostra l’attività elettrica del cuore e anomalie sono osservate per lo più nella fasi avanzate della malattia, quando sono presenti gravi danni al cuore destro. 3. Ecocardiografia: l’ecografia permette la visualizzazione diretta delle camere cardiache e delle arterie di maggior calibro e quindi l’osservazione diretta dei parassiti nel cuore, nelle arterie polmonari maggiori o nella vena cava. I parassiti sono infatti visibili come linee parallele, doppie, flottanti. La specificità è del 100% e la sensibilità nel gatto è molto elevata, dato che solo una piccola porzione delle arterie polmonari non può essere esaminata. Cane positivo alla filaria: cosa fare? Se il tuo animale domestico è positivo alla filariosi è opportuno trattarlo in modo che la patologia non si aggravi nel tempo. Le possibili strade da seguire sono due; la terapia medica o la terapia chirurgica. La scelta dell’una e dell’altra dipenderà dai risultati diagnostici, dallo stile di vita del cane e dalle indicazioni stesse dei proprietari. Scopriamo in cosa consistono entrambe. 1. Terapia medica La terapia medica può essere effettuata con due diverse strategie, che il medico sceglierà in funzione del soggetto e della sua stadiazione. – Trattamento con terapia adulticida: viene utilizzato un farmaco che uccide le filarie. Questa tipologia di trattamento prevede il riposo assoluto dei soggetti e l’utilizzo concomitante di diversi farmaci poiché la morte dei parassiti può causare la formazione di trombi a livello polmonare. – Trattamento slow kill: prevede l’utilizzo mensile e continuativo di lattoni macrociclici a dosi indicate per la profilassi. Se, da un lato, questi metodi possono essere efficaci nel ridurre la durata della vita dei giovani adulti delle filarie, dall’altro sembra che i parassiti più vecchi diventino meno sensibili, impiegando più tempo per morire. Il trattamento, quindi, non è solitamente raccomandato perché si evidenzia l’aumento di casi di resistenza ai farmaci da parte delle filarie. 2. Terapia chirurgica Consiste nella vera e propria rimozione delle filarie adulte tramite una chirurgia mini invasiva effettuata in anestesia generale dell’animale colpito. La scelta terapeutica migliore per la filaria nel cane dipende da diversi fattori: lo stile di vita dell’animale, il grado di infestazione e stadiazione della patologia tramite gli esami sopra elencati. Esiste un vaccino per la filaria? Purtroppo la risposta è no, anche se molti sono convinti che esista uno specifico vaccino per la filaria. Al contrario, la puntura annuale che viene fatta al cane non è una vaccinazione, ma un cosiddetto lattone macrociclico a lento rilascio che determina la morte di eventuali microfilarie trasmesse dalle zanzare. La prevenzione della filariosi RIMANE L’UNICA E REALE ARMA CHE POSSEDIAMO PER CONTRASTARE QUESTA IMPORTANTISSIMA E PERICOLOSISSIMA PATOLOGIA, per cui non esitate, fissate un appuntamento presso la Nostra Struttura per tutte le informazioni riguardanti questo delicato tema e per iniziare subito una corretta prevenzione!